castel del monte
l’architettura unica del castello di federico ii, patrimonio unesco

Distanza 90 km - Situato a 17 km dalla città di Andria, della quale costituisce l’emblema, Castel del Monte è una fortezza risalente al XIII sec. voluta da Federico II di Svevia, annoverato tra le mete turistiche più note della Puglia. Struttura imponente ed estremamente suggestiva, Castel del Monte ha un’originale forma ottagonale che ricorre tanto nella pianta dell’edificio quanto nel cortile e in vari elementi architettonici, come le otto torri. La sua forma, la collocazione, studiata in funzione della direzione delle ombre nei giorni di solstizio ed equinozio, la carica evocativa di alcuni elementi decorativi, come i due leoni accovacciati ai lati del portone d’ingresso, sono intrisi di una simbologia che coniuga elementi dell’antichità classica, della cultura nordica e di suggestioni islamiche. Caratteristiche per le quali, dal 1996, è tutelato dall’UNESCO quale monumento Patrimonio dell’Umanità, proprio in virtù del significato simbolico dato dall'ubicazione, dalla precisione matematica e astronomica della forma regolare, come si legge nelle motivazioni dell’UNESCO: “Un pezzo unico di architettura militare e medievale, Castel Monte è una miscela riuscita di elementi dall'antichità classica, dell'Oriente islamico, del nord europeo e del Gotico Cistercense”.

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alberobello e i suoi trulli
Patrimonio unesco a circa 60 km, un percorso fra paesaggi incantevoli, con ulivi secolari e la magnifica campagna pugliese

Distanza 60 Km - Il contrasto tra modernità e tradizione, tratto distintivo delle regioni del Sud Italia, è una componente essenziale del fascino della Puglia, dove il nuovo si fonde in contesti dove il tempo sembra essersi fermato. Così Alberobello, in provincia di Bari, un agglomerato unico al mondo, con i suoi 1500 Trulli collocati nei rioni Monti e Aja Piccola, dichiarati dall'UNESCO Patrimonio mondiale dell'umanità. Il centro storico è costituito esclusivamente da queste costruzioni di forma conica in roccia calcarea dell’altopiano delle Murge, assemblate a secco. I Trulli, presenti principalmente nella Valle d’Itria, tra le province di Bari e Brindisi, hanno un’origine preistorica, su modello della tomba a thòlos della tarda Età del bronzo. Questo modello di costruzione s’individua in numerose zone dell’Europa mediterranea e del vicino Oriente. Tuttavia, i Trulli di Puglia – tutt’oggi abitati – si caratterizzano rispetto ad altri esempi di costruzione a cupola per la continuità d’uso, tanto da costituire un esempio forse unico di costruzione preistorica ancora in uso. Nonostante la stabilità strutturale e la longevità dimostrata da tali architetture (i più antichi di Alberobello risalirebbero alla metà del XVII secolo), i Trulli nascono come ricoveri temporanei per i contadini, costruiti con le rocce raccolte sul luogo. La costruzione a secco, senza malta, si diffuse in seguito a un’imposizione dei Conti di Conversano che, per sfuggire a un editto del Regno di Napoli che imponeva tributi a ogni nuovo insediamento urbano, intorno al XV secolo, imposero ai contadini di edificare unicamente costruzioni precarie, di facile demolizione al fine di aggirare la tassazione. I caratteristici Trulli di Alberobello presentano forma e dimensioni diverse, poiché costruiti in base alle diverse esigenze abitative. Tradizionalmente costituiti da un vano unico, talvolta presentano l’accostamento di altri vani modulari tra loro comunicanti, detti Trulli plurimi. In rari casi raggiungono i due piani. Presentano una struttura a pianta circolare, con tetto conico in pietre incastonate. I muri sono edificati direttamente sulle fondamenta in pietra calcarea e realizzati con la tecnica della muratura a secco. I tetti sono costituiti da un rivestimento interno di forma conica, culminante con la chiave di volta, e un rivestimento esterno formato dalle cosiddette chianche, lastre di pietra calcarea. Esternamente, i tetti, presentano grezze decorazioni in cenere bianca dal significato mitologico, religioso o semplicemente segno identificativo del trullista (o trullaro). Terminano, poi, con un pinnacolo decorativo a forma di sfera o mezza sfera, che anticamente aveva lo scopo di scacciare le influenze maligne.

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matera, la città dei sassi
capitale europea della cultura 2019 e patrimonio unesco

Distanza 50 km - Il contrasto tra antico e moderno, tra tradizione e innovazione s’incarnano nel paesaggio incomparabile della città di Matera. Tutelata dal 1993 dall’UNESCO quale Patrimonio dell’Umanità, grazie alle sue caratteristiche, per la prima volta l’UNESCO ha introdotto il concetto di Paesaggio Culturale. Conosciuta come la Città dei Sassi o Citta Sotterranea, Matera non è solo il nucleo abitativo più antico della Basilicata e dell’Italia Meridionale, ma è tra le dieci città abitate più antiche al mondo, con insediamenti risalenti a circa 10.000 anni fa. Le Case Grotta scavate nella montagna sono state abitate ininterrottamente dall’Età del Bronzo fino al 1952, quando una legge nazionale stabilì lo sgombero forzato dei circa 15.000 abitanti dei Sassi. L’architettura unica di Matera si è sviluppata a partire dalle grotte naturali della Gravina di Matera, una gola che divide in due il territorio: il Sasso Barisano, rivolto a nord-ovest e il Sasso Caveoso, rivolto a sud. Il nucleo abitativo originario è stato poi reso più articolato e complesso nel corso dei secoli dall’intervento dell’uomo, con la costruzione di strade, cisterne e canalizzazioni per la raccolta delle acque, palazzi, orti, chiese, grotte e cunicoli. L’unicità del paesaggio rupestre, unita alla sensibilità per il recupero dell’identità culturale del luogo, hanno dato una forte spinta alla promozione e valorizzazione dei Sassi, che oggi, oltre a ospitare musei, costituiscono lo scenario incantevole di prestigiose manifestazioni culturali di portata nazionale e internazionale, che ha portato alla designazione di Matera a Capitale europea della Cultura per il 2019.

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ostuni, martina franca, locorotondo e la valle d’itria
La bellezza delle città bianche, ricche di scorci, panorami e monumenti

Ostuni, la Città Bianca in provincia di Brindisi, come un presepe perennemente allestito, emerge con un bagliore di muri bianchi da un panorama di terra arsa dal sole, di ulivi e di muri a secco. All’orizzonte, la linea azzurra di un mare tra i più puliti d’Italia, regala lo scorcio di un paesaggio del Mediterraneo più autentico. Posta tra la Valle d’Itria e l’Alto Salento, Ostuni è un polo turistico tra i più rinomati della Puglia, non solo per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi, per i quali vanta la Bandiera Blu e le cinque vele di Legambiente, ma anche per i numerosi tesori storico-culturali che custodisce.

Martina Franca, situata sulle colline orientali della Murgia, nel cuore della Valle d’Itria, equidistante dallo Ionio e dall’Adriatico è tra le cittadine più popolose della provincia di Taranto. Circondata da un paesaggio naturalistico di grande interesse, dove si colloca la Riserva Naturale Regionale Orientata “Bosco delle Pianelle”, nota per la biodiversità e i percorsi naturalistici. L’antico borgo è un affasciante accostamento di palazzi in stile Barocco e caratteristiche casette bianche che si sviluppano in verticale, di vicoli tortuosi e chiese maestose che ospitano capolavori pittorici e scultorei.

Locorotondo: un piccolo borgo di case bianche accostate l’un l’altra a formare un cerchio nel cuore della Valle d’Itria, così appariva il centro abitato al suo sorgere, intorno all’anno Mille, così ancora oggi è la caratteristica conformazione del centro storico di Locorotondo. Ad arricchire l’architettura del luogo, composta da case bianche tinteggiate a calce, si ergono numerosi campanili delle chiese, a testimoniare la profonda religiosità di cui è intrisa la cultura e la storia di Locorotondo.

Valle d’Itria: il paesaggio della Valle d’Itria è dominato da vigneti e uliveti, da muretti a secco e terra rossa, punteggiata dal bianco dei Trulli che di tanto in tanto si ergono nella campagna. Il paesaggio è interrotto dall’apparire di borghi tra i più belli d’Italia, come Alberobello, patrimonio dell’UNESCO, o i suggestivi Locorotondo, Martina Franca, Cisternino o la splendida Ostuni. La Puglia offre scenari unici, con le sue colline coperte di ulivi che degradano verso il blu del mare Adriatico, con i suoi borghi ricchi di storia e tradizioni, imbastiti di stretti vicoli circondati di case bianche, di piccole piazze ombreggiate nelle quali si aprono antiche botteghe artigiane e ristoranti che tramandano i sapori e i profumi di Puglia.

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lecce e il salento
il capoluogo del barocco pugliese

Distanza 100 km – Nel cuore della penisola del Salento, Lecce è caratterizzata dal fasto dello stile Barocco di chiese, palazzi e particolari architettonici, per cui è soprannominata “la Firenze del Sud”. La larga diffusione e la ricchezza del Barocco locale sono stati agevolati dalla peculiare friabilità della pietra leccese, particolarmente adatta alla realizzazione di decori ricercati, come quelli che impreziosiscono la facciata della Basilica di Santa Croce e il palazzo del Seminario, o la straordinaria piazza del Duomo, che ospita la cattedrale di Maria Santissima Assunta.

Il Salento è una terra di inimmaginabile bellezza, lambito a Oriente dal mare Adriatico, che regala una costa rocciosa e frastagliata, e a Occidente dallo Ionio, che disegna una costa dolce e sabbiosa, la penisola del Salento vede l’unione dei due mari nella sua ultima propaggine, Santa Maria di Leuca. La bellezza del mare, l’ampia scelta di scenari costieri, da quelli più serviti a quelli più selvaggi, non sono che un aspetto della ricchezza del Sud della Puglia, luogo che come pochi ha saputo rispettare e tramandare, valorizzare e ravvivare la propria storia e la propria identità culturale. Il fascino dei paesaggi rurali e costieri, l’arte, la cucina tradizionale con il prevalente uso di prodotti locali e l’ospitalità caratterizzano il territorio che va dalle marine di Melendugno e Santa Cesarea Terme a Otranto, da Porto Cesareo e Porto Selvaggio fino a Gallipoli. Le campagne disegnate dai muretti a secco e popolate di ulivi celano antichi dolmen e menhir, dove vecchie masserie rimodernate offrono ospitalità ai turisti. Il paesaggio urbano è dominato da abitazioni imbiancate a calce nella campagna e sulla costa, mentre i centri storici sono caratterizzati dal Barocco leccese, dal riconoscibile colore giallo rosaceo degli edifici. Molte le manifestazioni che celebrano la tradizione musicale del Salento, in particolare la Notte della Taranta, dove gli antichi ritmi della Pizzica salentina, svuotati dai loro connotati antropologici tradizionali, accolgono contaminazioni e suggestioni moderne, tanto da aver generato negli ultimi anni un fenomeno musicale con caratteristiche proprie, pur restando saldamente ancorato al territorio salentino.

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